Le piante, come gli insetti, sono organismi pecilotermi, ossia organismi che non sono in grado di regolare la temperatura in maniera indipendente rispetto alla temperatura ambientale. Le reazioni metaboliche che avvengono all’interno delle cellule vegetali si basano essenzialmente sulla temperatura ambientale a cui è sottoposta la pianta.

A partire da tale concetto gli studiosi ed esperti nel campo della viticoltura hanno sviluppato delle metodologie (indici bioclimatici) per stimare l’influenza delle temperature ambientali sul processo di accrescimento e di maturazione di diverse varietà di vite, e sulla predisposizione di un determinato clima allo sviluppo delle caratteristiche organolettiche fondamentali, necessarie per produrre vini di alta qualità.

Il clima legato ad una determinata località, così come la temperatura ambientale, varia a seconda dell’annata di riferimento, che può essere più o meno caldo, ma nonostante ciò l’input termico totale a fine anno, ossia la sommatoria delle temperature giornaliere, che tale clima è in grado di mettere a disposizione per l’accrescimento delle piante, tende a mantenersi all’interno di un determinato range (o intervallo), che dipende dai fattori di latitudine, altitudine ed, in misura minore, dall’esposizione della località.

Attraverso l’utilizzo degli indici bioclimatici, inseriti nella piattaforma WiForAgri, il viticoltore e l’agronomo saranno in grado di valutare il livello di idoneità di una determinata varietà ad accrescersi su un clima con un determinato apporto termico annuale, ed inoltre di analizzare il livello di maturazione del suo vitigno, durante l’annata in corso. Gli indici bioclimatici, basati sui gradi giorno, ossia sui gradi che si accumulano al di sopra della temperatura minima di sviluppo della vite (e direttamente proporzionali al suo sviluppo), riporteranno all’utente il grado giornaliero di sviluppo delle viti nel vitigno, ed inoltre spiegheranno analiticamente perché in alcune annate (più calde, nel complesso) si ha una maturazione più precoce e perché in altre (più fredde) si ha una maturazione più tardiva.

Oltre ad analizzare annualmente l’imprinting, ossia l’influenza, che l’andamento termico dell’annata in corso ha sulla varietà da esso coltivata, il servizio fornito darà indicazioni non solo agronomiche ma anche organolettiche: attraverso l’indice di Fregoni, la funzionalità sarà in grado di determinare l’influenza dell’andamento termico dell’annata in corso sullo sviluppo delle componenti più nobili dei vini, in grado di determinare le caratteristiche del mosto che permettono di ottenere vini di elevata qualità.

La forbice, ossia l’escursione delle temperature in corso, così come le temperature notturne del periodo di pre-vendemmia, sono infatti in grado di influenzare la composizione delle uve, sviluppando più o meno componenti nobili del vino come tannini ed antociani, e di dare acidità al vino (che si traduce anche in una maggiore longevità).

Di seguito si riportano gli indici introdotti nella piattaforma di utilizzo, all’interno della funzionalità “Indici bioclimatici”, e le indicazioni generali che questi danno:

Il primo indice fornito in piattaforma è l’indice di Winkler.Tale indice è stato originariamente sviluppato in California per suddividere il territorio in zone a diversa vocazione vitivinicola. L’indice esprime lo sviluppo giornaliero della vite in relazione al livello della temperatura media al di sopra della temperatura minima di sviluppo della vite, ossia al numero di unità termiche accumulate (gradi giorno). L’indice viene calcolato (cumulato) dal primo di aprile al 31 di ottobre e riporta inoltre i gradi giorni totali necessarie alla maturazione delle varietà commerciali da vino (Figura seguente).

Per migliorare le indicazione del primo indice per le zone collinari si è introdotto inoltre in piattaforma l’indice di Huglin. Tale indice stato sviluppato da Pierre Huglin cercando di migliorare la formulazione di Winkler. In questo indice le temperature notturne, che non producono attività fotosintetica e sviluppo, non vengono considerate. Inoltre, è introdotta nel calcolo la variabile temperatura massima, più appropriata nelle zone ad elevata escursione termica, dove l’utilizzo esclusivo delle temperature medie causerebbero una sottostima (o sovrastima) nell’accumulo di unità termica: questo indice perciò è maggiormente indicato per le zone collinari. Anche in questo caso vengono riportate le sommatorie totali di unità termiche per il raggiungimento dello sviluppo varietale. Secondo Huglin le zone a vocazione vitivinicola si collocano tra i valori di 1400 e 2400 anche se più di recente varietà come quelle di Jarez hanno raggiunto le 2700 della scala Huglin. Di seguito si riportano le unità termiche di maturazione delle principali varietà commerciali.

Infine, l’indice bioclimatico per la valutazione della qualità potenzialità delle uve è  l’Indice di Fregoni: Esso valuta se nei 30 giorni che precedono la vendemmia ci sono notti con escursioni di temperature basse, in grado di preservare l’acidità

In conclusione, gli indici sviluppati ed integrati nella piattaforma analizzano come la maturazione e la successiva composizione delle uve siano determinanti per l’andamento termico della annata in corso, e forniranno all’utilizzatore una visione più precisa sui processi di sviluppo delle sue viti, ed uno sguardo verso le nuove potenziali varietà coltivabili.

La composizione del vino sarà determinato inoltre da altri fattori non meno importanti tra cui molto significativo il tipo di terreno, la storia del terreno stesso e la serie dei passaggi del processo produttivo che portano il vino dalla campagna alla tavola (oltre altri fattori con radici storico-culturali).

Per avere ulteriori informazioni circa agli indici bioclimatici si può consultare la guida web alla seguente pagina (https://wiki.wiforagri.com/wiki/indici-bioclimatici). Il servizio ed è consultabile giornalmente dai nostri clienti creando un lotto di tipo vite ed andando sulla funzionalità “Indici bioclimatici”.