L’Oidio della vite è la seconda delle malattie più conosciute tra le patologie fungine in grado di causare significativi danni alla produzione delle aziende vitivinicole. Si presenta come un pulviscolo bianco che colpisce germogli, foglie e grappoli e comporta conseguenze quali perdita di uva e l’alterazione delle caratteristiche aromatiche del vino.

È favorita da condizioni igrotermiche diverse rispetto a quelle della Peronospora. Al contrario di essa, l’Oidio della vite necessita di un microclima poco umido, poco piovoso e relativamente caldo.

In corrispondenza di precipitazioni di elevata intensità, infatti, i propaguli del fungo, chiamati conidi, vengono dilavati dalle superfici fogliari delle piante infette, e di conseguenza si ha una diminuzione dell’inoculo infettante. In corrispondenza di precipitazioni moderate (periodi senza pioggia di 6-7 giorni, pioggia < 25 mm) e di umidità medio-bassa (>40%), si hanno invece le condizioni ideali per lo scoppio di molteplici infezioni conidiosporiche.

Analizzando questa discordanza di valenza ecologica delle due malattie e le sue conseguenze dal punto di vista della zonizzazione territoriale, si osserva come nei vigneti dell’Italia centro-meridionale siano più marcate le infezioni oidiche, mentre nei vigneti dell’Italia settentrionale siano più marcate quelle peronosporiche.

Considerato tuttavia che le due malattie sono comunque presenti in tutte le regioni d’Italia, la diversa valenza delle malattie si traduce in una maggiore presenza oidica nei vigneti di collina, più caldi e meno piovosi, e una maggiore presenza perenosporica nei vigneti di fondovalle, dove le condizioni microclimatiche diventano più fresche e umide.

Un fattore importante da valutare è – inoltre – l’andamento pluviometrico stagionale, in grado di favorire periodicamente una o l’altra malattia, e anche l’alternarsi, dal punto di vista dei trattamenti, dei mesi tipicamente primaverili (aprile-maggio), più favorevoli alla Peronospora, con i mesi estivi (giugno-luglio-agosto), più favorevoli all’oidio.

Al fine di prevedere la dinamica di sviluppo dell’Oidio nel proprio vigneto e quindi prevenire i tipici danni causati dal fungo, la piattaforma WiForAgri offre un sistema decisionale DSS dotato di un modello dedicato all’Oidio, in grado di prevedere i momenti critici della malattia.

Attraverso la raccolta dei dati agrometeo dalle nostre stazioni quido-WiForAgri e la loro elaborazione attraverso algoritmi di calcolo, il modello sarà in grado di guidare il viticoltore nei trattamenti di campo, attraverso la consultazione delle seguenti due variabili di stato:

  • La prima variabile – PRIMARY INFECTIONS – individua i momenti di ingresso del patogeno all’interno delle foglie (infezione primaria), utilizzando una combinazione minima tra le ore di bagnatura fogliare e la temperatura dell’aria, assunta dalla Tabella di Mills modificata per l’Oidio della vite e integrata nel codice del modello. In questo modo il modello indicherà all’utente le finestre di trattamento necessarie per la prevenzione e la cura delle infezioni primarie (triangolini rossi nella barra di stato “PRIMARY INFECTIONS”)

  • La seconda variabile (RiSK INDEX), visualizzata sul grafico principale del modello come una linea, individua invece l’indice di rischio relativo alle sporulazioni secondarie del fungo (quindi successivamente all’avvento delle primarie). Basandosi su tre livelli di rischio (basso, moderato e alto), è in grado di calcolare giornalmente il tasso di sporulazione del fungo in base ai seguenti valori:

    • Un Indice di rischio basso(0-30), indica un tasso di sporulazione basso o nullo.

    • Un Indice di rischio moderato (30-60), indica un tasso di sporulazione una volta ogni 15 giorni.

    • Un Indice di rischio alto (60-90), indica infine un tasso di sporulazione una volta ogni 5 giorni.

Tale indice, l’“UC Davis Powdery Mildew Risk Index”, indicherà la frequenza ottimale dei trattamenti, in accordo col tasso di sporulazione del fungo e l’efficacia del tipo di prodotto utilizzato, così come riportato nella tabella seguente:

Nella tabella sopra è descritto come livello di pressione della malattia e tipologia (categoria) di prodotto utilizzato sono le due variabili di input che consentono di determinare l’intervallo di trattamento ottimale.

L’indice è stato testato originariamente su un periodo di tempo di almeno 30 anni in collaborazione coi viticoltori californiani, al fine di garantire la massima predittività modellistica. E’ stato quindi successivamente integrato nella nostra piattaforma, dopo averlo opportunamente testato e validato in considerazione delle diversità climatica e varietale dei vigneti nostrani (e di confine – Italia-Slovenia).

In conclusione, si può affermare che, nelle aziende che decideranno di utilizzare il sistema previsionale proposto, gli obiettivi di carattere agronomico-fitosanitario raggiungibili, potranno essere:

  • Il rallentamento della malattia ad inizio tramite la copertura fitosanitaria delle infezioni primarie.
  • Il miglioramento del controllo dei periodi di maggiore criticità della malattia, in grado di provocare i danni produttivi.
  • L’ottimizzazione della cadenza dei trattamenti successivamente alle infezioni primarie, a seconda dell’indice di rischio.
  • Il miglioramento della consapevolezza fitoiatrica del viticoltore agronomo, nei confronti dell’andamento della malattia sul proprio vigneto.

Al seguente link è possibile consultare direttamente alla guida all’utilizzo alla piattaforma WiForAgri le caratteristiche e le modalità di impiego del modello per l’Oidio.

Mentre, al seguente link è possibile consultare i diagrammi decisionali di supporto ai trattamenti per l’oidio, sviluppati dai nostri agronomi.